Acquistare una
casa all’asta comporta inevitabilmente, come è giusto che sia, domande e dubbi.
Una delle
ragioni che porta a questo è anche legato a quello che viene definito il prezzo base d’asta.
Molto spesso
ci capita, durante le telefonate di rispondere alle seguenti domande:
1. “Che significa prezzo base”?
2. “Se una persona fa l’offerta più alta in
busta chiusa automaticamente si aggiudica la casa”?
3. “A quanto viene aggiudicata la casa”?
Se le prime due richieste vengono
solitamente effettuate durante la prima telefonata, quella che instaura un
contatto fra Aste Time ed il cliente, la
terza invece sorge quando la persona ha ormai fiducia in noi e nel nostro
lavoro e necessità di una risposta certa ma dove certezza assoluta non può
esserci.
Volendo fare
un paragone:
come nelle
partite di calcio, pallavolo o di qualsiasi sport nessuno sa con assoluta
certezza il risultato finale così nelle aste giudiziarie nessun valido professionista del settore può rischiare di essere smentito riguardo al prezzo
che determinerà l’aggiudicazione di una casa.
E poiché non
si può nemmeno essere certi se ci sarà qualcuno o meno a fare un’offerta o una
domanda di partecipazione, figuriamoci se qualcuno può fare il guru e
sentenziare un prezzo di aggiudicazione finale.
Se una
risposta certa a questo terzo quesito non c’è, esiste però un modo per effettuare degli acquisti in asta minimizzando
i rischi, tra cui quello di eccessivi rialzi che renderebbero l’operazione
antieconomica.
Prima di
spiegarlo però è opportuno fare una breve
premessa sul procedimento delle aste immobiliari.
Le case in
asta subiscono un corso che, salvo casi eccezionali, si concluderà sicuramente con
l’acquisto da parte di un nuovo soggetto (l’aggiudicatario). Inizialmente si
parte da un prezzo base che solitamente coincide con la valutazione effettuata
dal C.T.U. e, se l’asta, come si dice in questo ambito “va deserta” , l’immobile
viene riproposto ad un prezzo sensibilmente inferiore (20-25% in meno); se la
casa però subisce più abbattimenti a causa del fatto che le aste a cui è stata
sottoposta sono andate deserte, arriverà ad un punto dove inevitabilmente sarà sotto la lente d’ingrandimento di mezza città.
Se sono previste visite all’immobile vedrete una folla sotto quella casa che
sembrerà una riunione di condominio su strada.
Il risultato quale sarà? Sarà che quel
prezzo così appetibile rischierà di arrivare così in alto da poter superare, se
non si è accorti, il prezzo base dell’asta precedente*.
Emblematico
è stato quello che è successo a Roma, nel quartiere Monteverde.
La casa,
periziata 240.000 euro, andò deserta (per la seconda volta) in asta nel giugno 2013
a 180.000 euro. Riproposta successivamente, e siamo nell’aprile 2014, a 144.000
euro, dopo un notevole afflusso alle visite, fu aggiudicata a 193.000
euro.
Chi ha letto
con attenzione le righe di sopra ha compreso bene quello che di seguito sarà
scritto:
un ottimo modo per comprare bene in asta è
quello di trovare il prezzo “ibrido”, quello cioè che garantisce
1. un risparmio comunque consistente rispetto al mercato tradizionale
2. una buona probabilità di aggiudicarsi la casa senza necessità di
fare troppi rialzi.
*Precisazione: il mandato che noi abbiamo col cliente lo
garantisce ovviamente da situazioni pericolose, ma è professionalmente corretto
informarlo sulle possibilità di riuscita della sua partecipazione se l’offerta
che fa è eccessivamente bassa.
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