venerdì 23 maggio 2014

Legge di stabilità 2014: una legge "all'italiana"?


La c.d. "legge di stabilità 2014" - precisamente legge 27 dicembre 2013 n. 147 - ha stabilito che il denaro dell'acquirente, durante una compravendita immobiliare, non va più direttamente al venditore, bensì temporaneamente depositato presso un fondo gestito dal Notaio rogante. Il Notaio potrò versare i soldi al venditore solo dal momento della effettiva trascrizione, entro 30 giorni dal rogito. 

La legge presenterebbe due finalità "nobili":
1. garantire l'acquirente dal rischio di trasferimenti successivi trascritti precedentemente;
2. recuperare fondi, attraverso gli interessi maturati dal fondo garantito, per il finanziamento delle piccole e medie imprese.

Alcune osservazioni: 

A parte la seconda finalità, che è del tutto estranea agli interessi di tutela dell'acquirente, un'osservazione andrebbe mossa per un altro motivo: il Notaio è una persona fisica che sì svolge una funzione di interesse pubblico ed è un pubblico ufficiale, ma non è lo Stato o una persona giuridica, che può venir meno da un giorno all'altro
In caso di avvenimenti nefasti nei suoi confronti - morte o situazioni in cui è impossibilitato ad adempiere alle sue funzioni, a chi andrà la somma versata?
E poi ad un debitore contrattuale (l'acquirente) si sostituisce uno estraneo (il notaio) nei confronti del venditore. 

Non sarebbe stato più semplice eventualmente procedere con un assegno circolare non trasferibile depositato sì al Notaio quale garante, il giorno del rogito, a tutela dell'acquirente, assegno che sarebbe stato consegnato al venditore una volta trascritto l'atto? 
Oppure perché non dare facoltà all'acquirente di costituire in banca un conto corrente vincolato (i cui interessi vanno a beneficio delle piccole e medie imprese)?






martedì 13 maggio 2014

Asta immobiliare a centocelle via dei Frassini

Roma, quartiere centocelle, in via dei frassini, proponiamo piano terra composto internamente da: ingresso, soggiorno, cucina semiabitabile, bagno, camera padronale, giardino di 40 mq circa e cantina al piano seminterrato di oltre 30 mq.
L'appartamento risulta essere in buono-ottimo stato complessivo data una ristrutturazione effettuata pochi anni fa. L'asta è prevista per il giorno 27 maggio 2014. Informatevi.
L'ingresso è dalla parallela via dei Glicini, l'immobile non è abitato

Prezzo d'asta 146.500 euro.

Centocelle è un quartiere storico di Roma dove ci sono tutti i servizi necessari ad un buon livello di vita : negozi, ospedali, centri commerciali, linee autobus, ed è in fase di ultimazione la metro che porterà direttamente a San Giovanni. 

Informazioni allo 06.31.055.156 - info@astetime.it

per vedere alcune foto entrate qui 


giovedì 8 maggio 2014

un modo per comprare bene in asta

Acquistare una casa all’asta comporta inevitabilmente, come è giusto che sia, domande e dubbi.
Una delle ragioni che porta a questo è anche legato a quello che viene definito il prezzo base d’asta.
Molto spesso ci capita, durante le telefonate di rispondere alle seguenti domande:

1. “Che significa prezzo base”?
2. “Se una persona fa l’offerta più alta in busta chiusa automaticamente si aggiudica la casa”?
3.  “A quanto viene aggiudicata la casa”?

Se le prime due richieste vengono solitamente effettuate durante la prima telefonata, quella che instaura un contatto fra Aste Time ed il cliente, la terza invece sorge quando la persona ha ormai fiducia in noi e nel nostro lavoro e necessità di una risposta certa ma dove certezza assoluta non può esserci.

Volendo fare un paragone:
come nelle partite di calcio, pallavolo o di qualsiasi sport nessuno sa con assoluta certezza il risultato finale così nelle aste giudiziarie nessun valido professionista del settore può rischiare di essere smentito riguardo al prezzo che determinerà l’aggiudicazione di una casa.
E poiché non si può nemmeno essere certi se ci sarà qualcuno o meno a fare un’offerta o una domanda di partecipazione, figuriamoci se qualcuno può fare il guru e sentenziare un prezzo di aggiudicazione finale.

Se una risposta certa a questo terzo quesito non c’è, esiste però un modo per effettuare degli acquisti in asta minimizzando i rischi, tra cui quello di eccessivi rialzi che renderebbero l’operazione antieconomica.

Prima di spiegarlo però è opportuno fare una breve premessa sul procedimento delle aste immobiliari.
Le case in asta subiscono un corso che, salvo casi eccezionali, si concluderà sicuramente con l’acquisto da parte di un nuovo soggetto (l’aggiudicatario). Inizialmente si parte da un prezzo base che solitamente coincide con la valutazione effettuata dal C.T.U. e, se l’asta, come si dice in questo ambito “va deserta” , l’immobile viene riproposto ad un prezzo sensibilmente inferiore (20-25% in meno); se la casa però subisce più abbattimenti a causa del fatto che le aste a cui è stata sottoposta sono andate deserte, arriverà ad un punto dove inevitabilmente sarà sotto la lente d’ingrandimento di mezza città. Se sono previste visite all’immobile vedrete una folla sotto quella casa che sembrerà una riunione di condominio su strada.

Il risultato quale sarà? Sarà che quel prezzo così appetibile rischierà di arrivare così in alto da poter superare, se non si è accorti, il prezzo base dell’asta precedente*.
Emblematico è stato quello che è successo a Roma, nel quartiere Monteverde.
La casa, periziata 240.000 euro, andò deserta (per la seconda volta) in asta nel giugno 2013 a 180.000 euro. Riproposta successivamente, e siamo nell’aprile 2014, a 144.000 euro, dopo un notevole afflusso alle visite, fu aggiudicata a 193.000 euro.

Chi ha letto con attenzione le righe di sopra ha compreso bene quello che di seguito sarà scritto:

un ottimo modo per comprare bene in asta è quello di trovare il prezzo “ibrido”, quello cioè che garantisce 
1.  un risparmio comunque consistente rispetto al mercato tradizionale
2.  una buona probabilità di aggiudicarsi la casa senza necessità di fare troppi rialzi.


*Precisazione: il mandato che noi abbiamo col cliente lo garantisce ovviamente da situazioni pericolose, ma è professionalmente corretto informarlo sulle possibilità di riuscita della sua partecipazione se l’offerta che fa è eccessivamente bassa.